L’arte della filatura e della tessitura trova le sue origini nella zona del comasco e della Brianza già nel lontano 1300 con i primi timidi tentativi di avviare un vero e proprio commercio serico.
Già il secolo successivo, Ludovico Sforza comprendendo le potenzialità di questo mercato, introdusse la coltura della pianta del gelso nelle campagne lombarde, attivando così una fitta rete di manodopera necessaria a coltivare l’unico alimento di cui si nutre il baco da seta.
L'espansione del mercato
Nel corso dei secoli successivi, la città di Como divenne centro nevralgico del commercio della seta tanto da essere riconosciuta come eccellenza a livello mondiale. Nel XVIII secolo, il territorio comasco, era dedicato quasi interamente alla coltivazione di gelsi vedendo così una rapida nascita di filande e tessiture.
Di conseguenza, l’industria serica Lombarda divenne la branchia più importante di tutto il settore tessile, arrivando a produrre intorno alla metà dell’800, circa 1400 tonnellate annue.

Successivamente, con l’avvento di importazioni dal mercato asiatico ad un prezzo più competitivo e l’arrivo di nuove tecnologie che introdussero anche una seta sintetica, il commercio che caratterizzò la zona comasca sfiorì. Di conseguenza, le industrie si convertirono in altri settori e lasciando interi campi di gelseti incolti.
Cosa facciamo
Oggi, attraverso il progetto di Lariomania, agiamo su circa 18.000 mq di terreni agricoli abbandonati, nei quali sono state riattivate e vengono mantenute piante da frutto tipiche del Lario, tra cui anche i gelsi.
Il recupero delle varietà locali abbandonate contribuisce a preservare la biodiversità e a contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico oltre che a valorizzare un patrimonio culturale preziosissimo: il paesaggio del lago.

Con la riattivazione dei gelseti ci è possibile oggi proporre una piccola produzione di confettura di more di gelso nere. Una marmellata quasi dimenticata dalla grande distribuzione, che realizziamo attivando processi di integrazione lavorativa e sociale di persone emarginate e in difficoltà.
Grazie a un accordo di comodato d’uso, siamo presenti a Cassina Rizzardi su un ettaro di terreno che, per la stagione di raccolta 2020, ci ha dato 15 chili di more raccolte coinvolgendo 10 persone coinvolti in sinergia con altre realtà sociali del territorio: L’impresa sociale Miledù, Como Accoglie e Oltre il giardino Onlus.

La produzione
Con il prezioso supporto dello chef Paolo di Mescolanze Impresa Sociale Osteria del Ponte, il ristorante “sostenibile” di Albese con Cassano che promuove all’interno della propria cucina un modello di integrazione e accoglienza con percorsi formativi e lavorativi rivolti a persone richiedenti asilo, è stato possibile poi trasformare le more in confettura extra.
Il prodotto finale è una vera delizia per il palato, dal sapore intenso e dolce ed un colore scuro inconfondibile.
Un prodotto Buono, Sociale e Locale capace non solo riproporre il gusto tradizionale di un territorio che ci è caro, ma anche di farsi portavoce di un progetto più attuale che parla di integrazione tra popoli, tendendo la mano a chi ne ha più bisogno.

Puoi acquistare la Confettura di more di gelso in esclusiva su www.lariomania.it
Disponibili anche per conto vendita previa richiesta via e-mail all’indirizzo info@lariomania.it
